Ideazione e regia di Laura Sicignano
Di Laura Sicignano e Alessandra Vannucci
Con Roberto Serpi e Simona Fasano
Scene di Laura Benzi
Costumi di Bruno Cereseto
Musiche originali e luci di Enzo Monteverde
Supervisione storica a cura del Prof. Franco Cardini
Testo menzionato al Premio Ubu.
E’ il tempo dei cavalieri dell’Apocalisse e delle processioni penitenziali, delle paurose rappresentazioni della Morte che trionfa danzando su tutte le cose.
La societa’ e’ lunatica, sadica e raffinata, materialista e superstiziosa, devota agli eccessi di un misticismo che si confonde con l’adorazione dei demoni.
La guerra e’ un affare che porta all’accumulazione dei benefici nelle mani di pochi. In questo contesto di decadenza che tanto assomiglia al presente, appare luminosa come un Angelo, Giovanna. Giovanna e’ paradosso e figura Christi: fedelissima figlia della Chiesa, finisce bruciata come eretica; fiera della propria cristiana verginita’ e’ impegnata a rivendicare il ruolo della donna; fanciulla fragile e intensamente credente, si spende nella guerra. Alla sua fulminea parabola di passione e morte si affianca quella del suo opposto: Gilles de Reis, ricchissimo e depravato feudatario che combatte a fianco di Giovanna e che divenne poi leggendario come diabolico orco Barbablu’, per aver violato e ucciso centinaia di bambini. Il testo prende spunto da avvenimenti storici della Francia tardo medievale per affrontare tematiche religiose e filosofiche attuali. Giovanna e Gilles, che si incontrarono in un’epoca di eccessi, diventano emblemi di due tensioni oggi fortissime: spiritualita’ e carne, ascesa e caduta. La storia di Giovanna e Gilles viene rappresentata come una sorta di cerimonia, di mystere o sacra rappresentazione, essendo un exemplum drammaturgico di colpa e redenzione.
La stesura del testo parte dalla ricchissima bibliografia dedicata a Giovanna D'Arco e Gilles de Reis, per costruire una drammaturgia originale, ricca di spunti per una riflessione sull’attuale ritrovata esigenza di spiritualita’ nel contesto di sempre piu’ estremo materialismo del mondo contemporaneo.