Direzioni

TEATRO STABILE
DI CATANIA

2018 - 2022
Nel febbraio 2018, attraverso un bando pubblico, il CdA del Teatro Stabile di Catania mi ha nominata direttrice, in coerenza con le disposizioni statutarie.
Sono diventata così la terza donna in Italia (e la prima donna regista) alla direzione di uno Stabile.
Il Teatro che ho trovato al mio insediamento era commissariato e aveva poche risorse da dedicare alla sua missione, ovvero la produzione artistica. Le risorse erano erose dal rilevante debito pregresso e dagli elevati costi fissi. La strategia che ho individuato è stata quindi quella di puntare sulle idee e non sugli apparati, sul rischio culturale e non sulle facili scelte, sulla qualità dei nuovi talenti e non su costosi "nomi".
Ho contribuito al risanamento economico, alla riorganizzazione del lavoro, alla ristrutturazione degli spazi, al rinnovamento artistico, nel poco tempo a mia disposizione e durante una pandemia, riuscendo a creare una piccola eccellenza di qualità, nuovamente in grado di funzionare e rappresentare un polo rilevante nel panorama italiano. Il mio mandato si è concluso poco dopo la scadenza del CdA che mi aveva nominato, a gennaio 2022.
4 anni a catania
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TEATRO CARGO

1994 - 2017
Significa non avere protettori, ma neppure maestri, crescere in una scombinata, gioiosa anarchia che toglie il fiato di fronte alla mancanza di riferimenti. Bisogna guadagnarsi gambe forti per camminare in solitaria per oltre 20 anni su per i 111 gradini di una casa dei vicoli di Genova, dove le socie fondatrici si riunivano quando il Cargo nasceva.
senza padri nè padrini
Il teatro di ricerca? Il teatro classico? Il teatro di narrazione? Il teatro di impegno civile? Appena sentiva il rischio di veder applicata un'etichetta, il Cargo si spostava un po' più in là.
senza schemi
senza paura
Abbiamo dato spazio a nuovi talenti, a storie di gente fuori dalla Storia, perché pensiamo che meritino la memoria per il loro silenzioso eroismo. Nelle sale che abbiamo inventato e gestito abbiamo ospitato compagnie spesso sconosciute, che poi sono state "scoperte" da qualcun altro.
Al Cargo hanno lavorato italiani, afghani, dive, africani, buddisti, professionisti, pakistani, atei, cattolici e cattolicissimi, ebrei, agnostici, dilettanti appassionati, debuttanti, bestie da palcoscenico e brutte bestie, tante donne, ragazzini, vecchie volpi, molti matti. Tutti per un'idea di cultura popolare. Ma "senza confini" ha significato anche tournée tra Milano, Torino, Roma, altre città italiane, in Francia, Belgio, Montevideo, Sanpietroburgo, New York...
senza confini
senza rete
Che il Teatro Cargo sia sempre stato funambolico, è noto ed è un auspicio per il futuro. Ci piace l'aria rarefatta che dà alla testa, l'aria pulita dai compromessi, il vento che fischia nelle orecchie mentre guardi giù. Cittadini del mondo, ci muoviamo sul filo. Siamo viaggiatori che non abbandonano la nave tra i flutti più paurosi, né nelle insidiose bonacce.
teatro cargo. 1994-2017
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TEATRO CARGO

1994 - 2017
senza paura
Abbiamo dato spazio a nuovi talenti, a storie di gente fuori dalla Storia, perché pensiamo che meritino la memoria per il loro silenzioso eroismo. Nelle sale che abbiamo inventato e gestito abbiamo ospitato compagnie spesso sconosciute, che poi sono state "scoperte" da qualcun altro.
senza rete
Che il Teatro Cargo sia sempre stato funambolico, è noto ed è un auspicio per il futuro. Ci piace l'aria rarefatta che dà alla testa, l'aria pulita dai compromessi, il vento che fischia nelle orecchie mentre guardi giù. Cittadini del mondo, ci muoviamo sul filo. Siamo viaggiatori che non abbandonano la nave tra i flutti più paurosi, né nelle insidiose bonacce.
Significa non avere protettori, ma neppure maestri, crescere in una scombinata, gioiosa anarchia che toglie il fiato di fronte alla mancanza di riferimenti. Bisogna guadagnarsi gambe forti per camminare in solitaria per oltre 20 anni su per i 111 gradini di una casa dei vicoli di Genova, dove le socie fondatrici si riunivano quando il Cargo nasceva.
senza padri nè padrini
Il teatro di ricerca? Il teatro classico? Il teatro di narrazione? Il teatro di impegno civile? Appena sentiva il rischio di veder applicata un'etichetta, il Cargo si spostava un po' più in là.
senza schemi
Al Cargo hanno lavorato italiani, afghani, dive, africani, buddisti, professionisti, pakistani, atei, cattolici e cattolicissimi, ebrei, agnostici, dilettanti appassionati, debuttanti, bestie da palcoscenico e brutte bestie, tante donne, ragazzini, vecchie volpi, molti matti. Tutti per un'idea di cultura popolare. Ma "senza confini" ha significato anche tournée tra Milano, Torino, Roma, altre città italiane, in Francia, Belgio, Montevideo, Sanpietroburgo, New York...
senza confini
teatro cargo. 1994-2017
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