Al Cargo hanno lavorato italiani, afghani, dive, africani, buddisti, professionisti, pakistani, atei, cattolici e cattolicissimi, ebrei, agnostici, dilettanti appassionati, debuttanti, bestie da palcoscenico e brutte bestie, tante donne, ragazzini, vecchie volpi, molti matti. Tutti per un'idea di cultura popolare. Ma "senza confini" ha significato anche tournée tra Milano, Torino, Roma, altre città italiane, in Francia, Belgio, Montevideo, Sanpietroburgo, New York...