Di Laura Sicignano e Alessandra Vannucci
Regia Laura Sicignano
Con Fiammetta Bellone, Arianna Comes, Beatrice Schiros, Irene Serini, Raffaella Tagliabue
Voce dell’istruttore Roberto Serpi
Coreografia di Nicoletta Bernardini
Scene di Laura Benzi
Costumi di Francesca Marsella
Luci e musiche di Enzo Monteverde
La palestra, quella cattiva, con l’istruttore che urla nel microfono, quella con la musica tunz tunz che ti assorda e tu che ti guardi allo specchio salire e scendere da uno scalino, violenta come un marine lanciato all’attacco del nemico. Quale nemico? La solitudine, la frustrazione, la bulimia mentale, il consumo di beni e di sè. Perchè vai in palestra? Per non pensare. Per scaricarmi. Per potenziarmi. Benessere, euforia! La contemporaneità possiede una dimensione grottesca, più che tragica. Cinque donne in palestra: una poliziotta che cerca il pugno in grado di abbattere un uomo. Una divorziata che vuole rifarsi la vita e anche la faccia. Una madre divorata dai figli. Un’eterna adolescente impasticcata. Un’inadeguata a sè e al mondo. Le tragedie di queste cinque donne occidentali e benestanti sono comiche. Emancipate? Evolute? Padrone di sè e del proprio corpo? Hanno introiettato un aguzzino nella testa e non riescono più a liberarsene. Non sanno crescere. Masochiste? Votate al sacrificio, chissà perchè? Amano il loro invisibile istruttore che le massacra di esercizi e regole. Sudano per espiare. Vanno in palestra per allenare il corpo in un movimento ripetitivo che non porta all’estasi, ma all’alienazione. La liberazione delle donne è processo che deve ancora avvenire nelle nostre teste e nei nostri corpi.
Debutto al Teatro Cargo, 8 maggio 2009, nell’ambito di MUTAZIONI, Festival del corpo femminile. Teatro, eventi, mostre e tavole rotonde sul tema delle mutazioni del corpo femminile nel Nuovo Millennio.
Spettacolo segnalato al premio Ubu 2009